Cielo e terra si congiungevano come in un abbraccio…
Quale pace si respirava… Affiorava nel mio cuore un misto di gioia e malinconia. Osservavo la meraviglia del panorama dinanzi alla mia piccolezza, e nutrivo un sentimento di fiducia mai avvertito prima.
Ma anche di tristezza.
Chiusi gli occhi, inebriato dal desiderio di infinito, e subito mi rattristai per la miseria della condizione umana.
L’infinito – ciò che l’uomo mai avrebbe potuto raggiungere – aveva attraversato i meandri del mio cuore, e già ne provavo nostalgia.
Giungendo al termine del viaggio mi accorsi di aver ricevuto come dono un cuore ardente di eternità.
Scrutai l’orizzonte come per cercarne il punto più estremo, ma avvertii che quella fine rispondeva al bisogno di un nuovo inizio.
Era come una scintilla d’infinito.
Estratto da “La Piuma tra cielo e terra”